Nel 1971, durante opere di sbancamento per la realizzazione del campo sportivo a lato della chiesa, venne alla luce una fondazione a larga base d'epoca romana. Nel corso delle opere di ripulitura del manufatto sono stati evidenziati frammenti di orci, ceramica aretina e balsamari vitrei (1). La presenza di materiale archeologico di epoca romana è documentata anche ad occidente della chiesa (2), mentre, nella seconda metà del XIX secolo vi fu rinvenuto un pugnale d'osso. La località è citata nel 1057 in una Bolla di Stefano IX (3). Nel 1137 un diploma di Lotario III riporta ""in Aliano Cappellam S. Mariae"" (4). La chiesa dedicata poi alla Assunzione della Vergine è dipendente nel 1302 dal Monastero di S. Prospero di Reggio (5); dal 1538 è soggetta a Borzano. L'edificio viene ristrutturato probabilmente nella prima metà del XVIII secolo. La visita pastorale del Vescovo Picenardi del 1709 la indica come volta ad oriente con una sola navata a tre altari (6). Nel 1846 innalzato il corpo della chiesa fino al presbiterio mentre alla fine del XIX-inizi XX secolo la facciata è trasportata ad oriente ed il coro ad occidente allargando ed allungando la chiesa (7). Questa presenta una facciata a capanna, slanciata, con lesene angolari e frontespizio superiore. Il campanile si innalza discosto sul lato settentrionale ed è concluso da una cella a bifore. Nel 1573 si ha notizia di un ospitaletto in Iano (8). Nel XIV secolo la villa doveva essere in possesso dei Manfredi. Il Pagliani, a differenza del Venturi, afferma che passò in seguito ai Conti Gabrietti e Prini e che da questi e non dai Manfredi fosse acquistata la villa nel 1687 dal Principe Luigi d'Este in cambio di Montebabbio, sebbene nella permuta intervenisse anche il Marchese Ercole Manfredi (9). Iano seguì poi le sorti di Scandiano. Alla fine del XVIII secolo comprendeva 151 abitanti (10). Lungo la strada per la chiesa parrocchiale si trova una maestà a pilastrino ottocentesca.