| Il toponimo individua un pregevole complesso rurale ed il vicino oratorio. Il primo è costituito da un fabbricato ad elementi giustapposti in linea e porta morta a sesto ribassato. L'abitazione, disposta a levante, è sviluppata su tre livelli e conclusa da un coperto a quattro falde. Sulla facciata spicca una bella meridiana. Il rustico presenta un prospetto caratterizzato da tre grandi luci di portico a tutto sesto contigue alla porta morta; il tetto è a due falde con colmo differenziato rispetto al corpo civile. La proprietà attuale è della Sig. ra Augusta Massa, vedova Pozzi, famiglia cui dipendeva anche l'oratorio dedicato alla Beata Vergine del Caravaggio. Anticamente l'oratorio apparteneva alla famiglia Insani. Nel 1713 era del Conte Paolo Bosisio. Nel 1791 e 1816 figura in proprietà dei F. lli Fusoni. Lavori di restauro furono fatti eseguire nel 1863 dai coniugi Teresa Fusoni e Adeodato Ferrarini, come ricorda una lapide posta sopra l'ingresso, passando in seguito ai Pozzi. Fino al 1950 svolse le funzioni di chiesa parrocchiale di Aiola trasferita poi nel 1960 nella nuova costruzione opera dell'Arch. Enea Manfredini (1). L'edificio presenta una fronte a capanna, orientata a mezzogiorno, con porta centrale sormontata da una vetrata semicircolare e da un colmo lobato. Sulla copertura si imposta il piccolo campanile a vela. L'interno è a pianta rettangolare e volta a botte. |