| Il toponimo definisce diversi gruppi di case, ciascuno con propria denominazione, situate sui pendii alla destra del torrente Secchiello. La chiesa di Vogno si trova discosta dall'abitato di Case di Sotto. Era filiale della Pieve di Toano come indicato nei più antichi documenti del 1302, 1308, 1538. Si vuole che l'antica parrocchiale si trovasse in località Trarì e che venisse travolta da una slavina. Le visite parrocchiali ricordano diversi restauri e le spesso precarie condizioni. L'attuale edificio fu dovuto probabilmente alla munificenza del feudatario Conte Sassi di Quara. Nel 1707 si ricordano la torre rotonda con due campane ed una cornice ben scolpita attribuita al Ceccati. In prossimità dell'edificio, nel 1730, fu fabbricata la nuova canonica. Ancora nel 1845 la chiesa presentava l'antica copertura a tavolato ligneo; viene infine completamente ricostruita nel 1906, su disegno del parroco Don Modesto Vezzosi e del geom. Geremia Fioroni di Costabona. Il pittore Vandelli di Sassuolo eseguì la coloritura interna (1). La chiesa dedicata a S. Pietro Ap. mostra una facciata a capanna, orientata liturgicamente in senso inverso, conclusa da un frontespizio triangolare con oculo quadrilobato. L'interno è ad unica aula con abside poligonale. Il coperto è a volta a botte con unghie, impostato su una trabeazione di ordine dorico con metope a rosoni. Il Comune di Ungno (= Vogno) compare nel "Liber Focorum" del territorio di Reggio (2). Alla fine del secolo XVIII Vogno era compresa nel feudo dei Conti Sassi Negrelli ed aveva una popolazione di 157 abitanti (3). |