Il tempietto è situato in amena posizione presso il poggio delle Pendici. Nell'estate del 1341 il Petrarca, ospite di Azzo da Correggio nel vicino castello di Guardasone, ebbe occasione di salire a Selvapiana e di tale visita scrisse a Barbato di Sulmona facendone ricordo nella Epistola "Ai posteri" (1). Il luogo gli piaque tanto che lo allettò al punto da riprendere il poema interrotto dell'Africa. Nel 1815 alcuni insigni cittadini di Parma, tra cui il Marsand, pensarono di erigere un monumento al Petrarca in Selvapiana, allora territorio Parmense. L'idea non ebbe subito attuazione e solo nel 1835 una Società di studiosi potè acquistare un terreno sulla destra dell'Enza, chiamato "Alle Pendici" e su di esso nel 1838 con disegno dell'architetto Nicolò Bettoli, realizzare il Tempietto che ancora si vede, decorato nella volta ad encausto dal pittore Francesco Scaramuzza per munificenza di Maria Luigia; nel frontone Pietro Giordani volle scolpire la dicitura "MDCCCXXXIX PER VISIBILE SEGNO DELL'ONORE DATO A QUESTO LUOGO" (2). Nell'interno del Tempietto fu collocata la statua marmorea del Poeta, opera pregevole di Tommaso Bandini. Dal 1926 è in proprietà della Provincia di Reggio Emilia che, nel 2009, ne ha curato il restauro.