| A questa villa si riferisce probabilmente il "Silvaranum" nominato in una carta dell'898 ed ancora nella Bolla dell'Antipapa Guiberto del 1092 tra i luoghi ove la Chiesa di Reggio aveva beni (1). Secondo la Corografia del Ricci, Salvarano era diviso in due parti (2). La parte occidentale formava la villa di Salvarano propriamente detta, soggetta in parte al Marchesato e Comunità di Bianello, feudo Gabbi, ed in parte alla giurisdizione ed alla Comunità di Montevetro. La parte orientale poi formava "Salvarano Ghisilieri"; questa era Comune con la propria adunanza dei Reggenti, un guidicante con il titolo di Podestà ed era feudo della Casa Ghisilieri di Bologna. Con l'abolizione dei feudi, nel 1796, tale divisione cessò formandosi una unica villa. Dapprima fu soggetta al Comune di Quattro Castella poi, dopo la Restaurazione estense del 1814, passò a far parte del Comune di S. Polo d'Enza, ed infine con il Decreto del dittatore Farini del 1859 aggregata al nuovo Comune di Quattro Castella insieme a Montecavolo e Roncolo (3). Nell'abitato rimangono alcuni elementi tipologici di interesse, tra cui il massiccio fabbricato presso il ponte della Modolena recante sul prospetto una maestà in nicchia della Beata Vergine. Le diverse costruzioni rilevano la matrice tipicamente agricola del borgo. |