Nel Diploma di Enrico II del 1002-1024 è nominata la Chiesa di S. Maria (1). Sotto il titolo di S. Maria di Pissignano è confermata nel 1072 da Alessandro II al Monastero di S. Prospero (2) e successivamente dall'Imperatore Lotario del 1137, e dai Papi Celestino III nel 1194 e Gregorio IX nel 1228 (3). Nella visita pastorale del Vescovo Rngone del 1593 si riscontra la necessità di sistemare la pavimentazione ed il tetto. Nel XVII secolo la chiesa è ad una sola navata, per metà in volto, con cinque altari; alla metà del'600 sarà restaurata e ripristinata (4). Sotto il rettore Giuseppe Grossi (1807-1854) sono fabbricate le cappelle laterali ed innalzata la torre; successivamente è restaurata la canonica (5). Nel 1935 vengono intrapresi diversi lavori di ristrutturazione che porteranno allo stravolgimento delle primitive caratteristiche; è innalzata la torre e l'esterno è ridotto in stile neoclassico su disegno dell'Arch. Leonardo Fornaciari (6). Nell'interno rimane un grande affresco nel catino dell'abside, eseguito nella seconda metà del '500 per ordine della famiglia Manfredi raffigurante la Madonna contornata da angeli e musici. Varie sono le attribuzioni alla scuola del Mantegna, Tiziano o del bolognese Guercino. Nel 1942 è stato sottoposto ad un discutibile intervento del pittore Govi (7). l La facciata è orientata a sud e in parte preceduta da una loggia a due ampie arcate a tutto sesto. L'edificio, insieme ai rustici, costituisce un complesso volumetricamente e tipologicamente omogeneo, di grande interesse. Restaurato nel 1997 ad opera dell’architetto Mauro Severi,il complesso è adibito ad Hospice per la cura e l’assistenza ai malati oncologici. A margine della strada è visibile una maestà novecentesca; due colonnette riquadrano la nicchia ed impostano l'alto frontispizio.