Borgo situato ai margini del terrazzo alluvionale sulla destra del torrente Tresinaro. In questa zona è documentata la presenza di materiale litico sparso in superficie attribuito al neo-eneolitico (1). Rondinara è menzionata nel 999 in un documento dell'Archivio Capitolare di Reggio (2). Nel 1010 Gottifredo figlio di Salsemo e Alda di Ubaldo donano il castello alla Chiesa di Reggio (3). Nel 1070 figura tra i beni concessi in enfiteusi a Bonifacio di Canossa (4). Già nel 1335 era in possesso dei Fogliani che lo mantennero anche dopo l'investitura del 1361 fatta dal vescovo a Feltrino Gonzaga. Occupato nel 1426 dagli Estensi fu reinfeudato ai Fogliani nel 1453. Nel 1528 Gian Filippo Sertorio compera il castello dai Fogliani ottenendone la conferma dal Duca Alfonso I; rimarrà a questa famiglia fino al 1614 anno in cui fu venduto al Conte Giovanni Cortese ai cui discendenti appartenne fino alla soppressione dei feudi (5). Attualmente in proprietà della famiglia Gazzotti. Del castello rimangono i muri perimetrali e, sul lato nord, una parte del fabbricato principale, ricostruito. La Chiesa di S. Giovanni Battista era dipendente nel 1302 dalla Pieve di S. Valentino (6). L'edificio, in rovina nel 1543, è rifabbricato nel 1664, in ordine toscano ad una sola nave con tre altari (7). Un nuovo restauro è compiuto nel 1789 quando è realizzata anche la canonica (8). Si evidenzia lo svettante campanile con cella a bifore. Il mulino di Rondinara compare nella divisione dei beni della famiglia Boiardi nel 1474 (9). L'opificio è censito nella Carta Idrografica d'Italia del 1888 (10). Il mulino, dei Casetti, ha cessato l'attività da circa dieci anni. Aveva cinque coppie di macine azionate da ruote orizzontali a mescolo. Attualmente rimangono solo due macine con relativi telai lignei in buono stato. Alla fine del Settecento la villa di Rondinara comprendeva 274 abitanti, il territorio 524 (11). Dopo il periodo napoleonico il comune fu aggregato a Carpineti e nel 1860 a Scandiano (12).