| Borgo situato alla destra del rio Tassaro, affluente di sinistra del torrente Tassobbio. L'abitato occupa la sommità di un colle arenaceo su cui è distribuito linearmente. Vi si conservano numerosi edifici di interesse, in parte manomessi. La località è citata negli Estimi Reggiani del 1315 seguendo poi le vicende della chiesa parrocchiale di S. Stefano (1). All'ingresso del paese si osserva la così detta "Casa dei Da Palude" già residenza patrizia di questa antica famiglia; l'edificio ha subito danni ad opera del terremoto del 1920 ma conserva un eccezionale interesse storico-artistico. La facciata è caratterizzata da due ordini di loggiato con colonnine tonde. All'interno del loggiato e dei vani sono notabili numerosi affreschi raffiguranti immagini sacre attribuibili al XVII sec. , mentre un secondo portale quadrangolare ad architrave modanato, situato al primo piano, è datato "1583". Si evidenzia l'antico oratorio interno, ancora officiato riportante affreschi seicenteschi. Nel centro del paese si erge una massiccia casa a torre con rosone in pietra databile al XVII sec. , cui è adiacente un fabbricato riferibile ad una torre abbassata e rimaneggiata, con un portale sopraelevato tamponato a mensole concave. All'estremità ovest della borgata è visibile un ampio edificio che la tradizione locale indica come la più antica dimora dei Conti "Da Palude". Di fatto inappropriati interventi edilizi hanno recentemente alterato la costruzione, che tuttavia conserva una cantina con ampi sotterranei e portali a tutto sesto; è possibile infine accedere ad un oratorio abbandonato con un portale e due finestre riquadrate attribuibili al XVII-XVIII sec.. |