| A levante della fossetta della Pieve in un podere di proprietà dell'Ing. Terrachini si rinvenne nel 1930 un cippo romano con iscrizione funeraria (1). La Pieve di Bagnolo nominata per la prima volta in due Bolle di Lucio II ed Eugenio III del 1144 e 1146 sotto il patronato dei Canonici di S. Prospero, confermato in seguito da diversi privilegi nel 1183, 1191, 1203, 1219 e 1221 (2). Ancora nelle Decime del 1318 posta tra le dipendenti del Capitolo (3). Nel 1543 il plebanato comprendeva: Pieve Rossa, S. Maria della Fossa, S. Giovanni e S. Michele della Fossa, S. Maria del Castello di Bagnolo a cui si aggiungerà infine nel 1588 la Chiesa di S. Francesco di Paola. La Pieve dedicata alla Immacolata Concezione. Già nel 1554 si ha notizia di restauri generali. Nel 1575 se ne ordina il ripristino delle pitture e la sistemazione mentre con la Visita Rangone del 1594 si dispone che venisse dipinta l'Immagine della Concezione di Maria SS. ma sulla porta. Alla met del XVII secolo necessita di nuovi restauri. Il rilievo della Visita Marliani del 1664 la indica solo in parte a volto, antica, di struttura irregolare; presentava tre navate divise da 8 colonne o pilastri il coro a semicerchio e tre altari. Diverse riforme alla Chiesa vengono eseguite nei primi decenni del Settecento. Durante questi interventi si accorciò la Chiesa, sopprimendone l'atrio, la facciata primitiva ed abolendo due altari in fondo alle navate minori. Il terremoto del 1832 provoca gravi danni alla Chiesa, torre e canonica rendendole quasi inagibili. Con sussidi del Duca di Modena e del Governatore di Reggio si praticarono opportuni risarcimenti assicurando inoltre con catene la facciata che si era distaccata dal resto. Altri lavori furono intrapresi nel 1971. Infine nel 1958 inizi un radicale intervento eseguito dalla Coop. Muratori di Bagnolo sotto la soprintendenza dell'Ing. Apondi del Genio Civile di Reggio Emilia. In particolare furono demoliti i volti a botte rimettendo in luce l'antica copertura a capriate, le finestrelle a strombo e le antichissime pilastrate. Fu riscoperta l'abside centrale cui si aggiunsero nel 1968 le due absidi laterali ricostruite dopo la demolizione del 1670 (4). L'edificio orientato liturgicamente con una facciata tripartita; al centro si apre il portale strombato a tutto sesto sormontato dall'ampio rosone. La località alla fine del Settecento comprendeva 565 abitanti (5). Segui' le sorti di Bagnolo con cui formò un Comune a sè durante il Regno d'Italia. Passata con la restaurazione a Reggio fu nuovamente aggregata a Bagnolo nel 1860 (6). Presso la chiesa si trova un complesso rurale a corpi separati costituito a nord-est dal casino civile con copertura a padiglione e basamento a scarpa; i due piani abitabili hanno luci regolari e simmetricamente distribuite di cui alcune tamponate. Il rustico presenta sul fronte est un portico aggettante archivoltato. Era una antica possidenza dei Canonici di Novellara come riportato in una mappa del 1785(7). E' ancora da segnalare un edificio rurale a corpi giustapposti in linea orientato in direzione est-ovest, con copertura a tre falde a colmo indifferenziato e cresta frangifuoco. Il civile, ubicato a ponente, presenta sul lato breve un ingresso archivoltato e luci regolari simmetricamente distribuite. |