Monumentale Palazzo già dei Marchesi Riva, passò inseguito ai De Moll -di cui ancora si distingue la denominazione ai Marchesi Ferrero ed ai Pavarini; è conosciuto anche come "Villone" di Brugneto. La sistemazione edilizia complessiva del grande edificio, dopo essere stato fortilizio, risale al tardo Cinquecento con evidenti tracce giuliesche dato il vicino influsso mantovano(1). Venne rinnovato e ristrutturato nell'anno 1804 -conservando intatta la facciata originaria sul parco retrostante-per opera del capomastro Gugliemo Pagani, come testimonia una lapide sulla facciata, e centro di una vastissima possessione agricola ripartita in più fondi. Nel Palazzo si trovava anche un oratorio privato benedetto nel 1793. Notevoli nell'interno gli affreschi che ornano il soffitto della Sala del Sole al primo piano curati da Felice Campi. I lavori di decorazione continuarono fino al 1824(2). Il sobrio prospetto della facciata comprende il corpo centrale su tre livelli e coperto a quattro falde su cornice di gronda mensolata, distinguendo l'elegante balconcino balaustrato. Due ali più basse, articolate su due livelli, collegano i corpi laterali esterni a torretta con basamento a leggera scarpa. Le luci sono regolari e simmetricamente distribuite finemente riquadrate da cornici. Statue ed inferriate completano i complementi d'arredo della facciata fronteggiata dalla sequenza dei"piletti"in pietra veronese. Il Palazzo è inserito scenograficamente in una suggestiva prospettiva dovuta a filari doppi di pioppi ai lati, sino a giungere in strada. Sul retro un ampio parco con statue, ghiacciaia ed iscrizioni lapidarie(3).