Con questo toponimo si indicano tre nuclei abitati assai prossimi, situati sui pendii alla sinistra del torrente Tassobbio. La località è citata negli Estimi Reggiani del 1315 (1). Era villa della Contea di Crovara e feudo Dalla Palude, soggetta alla comunità di Crovara e sotto la sua parrocchiale. Alla fine del Settecento il Ricci ne indica la popolazione compresa in quella di Crovara in 240 abitanti (2). La visita Picenardi del 1705 indica la esistenza dell'oratorio della B. M. V. della Ghiara in iuspatronato del Conte Antonio Prandi. A Legoreccio si evidenzia la cosiddetta "Corte dei Da Palude", uno dei più significativi edifici patrizi della montagna reggiana. La costruzione consta di una ampia corte chiusa articolata all'interno con un porticato sottoimposto ad un loggiato con archi a tutto sesto sostenuti da colonnine in laterizio. Una ampia scalinata con volte a vela conduce ai piani di abitazione. E' notabile il pozzo a scomparsa con meccanismi originali. Alla corte è annesso l'oratorio dedicato alla B. V. , conservante da una pregevole serratura di fattura seicentesca. Questo oratorio è riferibile al XVII sec. ed è probabilmente leggermente posteriore alla data di costruzione della corte cui è annesso. Sul fianco est del complesso si osserva una torre-casa caratterizzata da un paramento ad "opus quadratum" fortemente alterato dagli agenti atmosferici, una balestriera al piano terra ed una piccola finestrella tamponata di facciata sormontata da architrave recante una rosa stilizzata. Massicci conci angolari evidenziano la struttura della torre che attualmente appare ribassata. Questo edificio è attribuibile alla fine XIV-metà XV sec.. A circa 200 metri ad est della corte, si innalza una casa a torre quattrocentesca dalle pregevoli caratteristiche: al piano terra si aprono numerose feritoie ed un portale a mensole concave sormontato da architrave scolpito con la classica rosa celtica. Al primo piano sono visibili due finestrelle a mensole concave riquadrate in arenaria recanti raffigurazioni simboliche a rilievo; un cordolo di colombaia marca il timpano del tetto a due falde. Si evidenziano tre mensole per stendardi affiancanti le finestrelle. Di proprietà della famiglia Tirelli è stata oggetto negli ultimi anni di un intervento di ristrutturazione. Nei pressi si osserva una seconda casa a torre riferibile alla fine XVI-inizi XVII sec. , con tetto a 4 falde, colombaia ed alcune finestrelle zigrinate.