Almeno dalla metà del XII sec. esisteva a Calerno una chiesa di S. Lorenzo con annesso ospedale per pellegrini, dipendente dal Capitolo di Parma. I Papi Innocenzo II, nel 1141, ed Eugenio II, nel 1146, riconfermando i diritti del Capitolo della Cattedrale, ricordano la "capellam de Calerno cum hospitali". Nel 1153 la cappella e l'ospedale sono in possesso del Monastero di S. Genesio di Brescello, passando quindi all'Ordine Gerosolimitano di Malta. Agli inizi del secolo XV la Masone di Calerno figura data in Commenda; questa comprendeva la corte, il mulino, l'osteria, il mulinaccio, la Duchessa e diversi poderi. Il Saccani riporta l'esistenza di uno stemma datato "1504" di Filippo Schiafenati posto sul fronte di un camino nella cucina dei contadini ed un'altro sotto il volto della colombaia. Le case furono restaurate alla fine del secolo XVI. L'oratorio fu riformato nel 1724 per iniziativa del F. Francesco Ferretti. Soppressa la Commenda i beni sono stati devoluti alla fine del XVIII secolo agli Ospedali di Parma ed in seguito confiscati e venduti (1). Nel 1619 vi sono individuati due mulini sul "Canale delle Masoni". Il complesso sorge al margine settentrionale della via Emilia, articolato in più corpi di fabbrica raccordati nell'impianto della corte. In proprietà privata versa in cattive condizioni conservative. La chiesa presenta una semplice facciata a capanna conclusa da un frontispizio triangolare con cornice mensolata, il cui motivo segue nel sottotetto del prospetto laterale. Sulla copertura si imposta un campaniletto con piccola cella a monofore. Sono ancora notabili la torretta colombaia, isolata, su arcate passanti ora tamponate, il casino civile, alcuni rustici e lo splendido caseificio a pianta ottagonale con luci a traforo in laterizio. Verso levante si segnala un edificio ad elementi giustapposti in linea. Il rustico, disposto a settentrione, è fronteggiato da un portico a tutta altezza con cinque luci architravate. La parte civile, riferibile forse al XVII-XVIII secolo, sviluppa una pianta quadrangolare su due livelli e sottotetto con un coperto a tre falde. Altri due edifici rurali di interesse tipologico sono riscontrabili presso l'incrocio della strada per Campegine. Uno posto a nord della via Emilia, ad elementi giustapposti in linea dal grande rustico con doppio porticato a luci architravate, l'altro a fronte sulla strada, mostra un bel portale di accesso alla corte riquadrato da lesene.