| Vi sorgeva un antico castello ricordato in una carta del 1155 del Monastero di S. Prospero di Reggio-ad esso dipendeva Campegine (1). Era vasto possedimento dei Monaci Benedettini, passato in seguito nella seconda metà del Settecento alla Casa d'Este; agli inizi del nostro secolo apparteneva alla famiglia Corazza da cui passò ai Magnani di Gaida (2). La riorganizzazione delle strutture dell'azienda risale alla seconda metà del XVI secolo. Rimane ancora oggi il complesso della corte rurale-uno dei più importanti della Provincia. L'impianto a corte aperta con i fabbricati disposti a chiudere su tre lati lo spazio centrale cui si accede da settentrione. Parte delle strutture sono state costruite e risistemate dall'Ing. Pietro Marchelli intorno al 1830. A levante ed a ponente si trovano gli edifici di servizio evidenziando in particolare l'imponente stalla fienile a pianta basilicale con portico frontale e laterale-quest'ultimo a sette arcate a tutto sesto ed un secondo edificio rustico, la Riseria, con portico a cinque luci a sesto ribassato rivolto a sud caratterizzato dalla sovrastante teza pure a cinque ampie luci in volto. Il casino padronale sviluppa un volume compatto a pianta quadrangolare articolata su tre livelli, compreso lo scantinato, e sottotetto. La copertura è a quattro falde. Le luci sono regolari e simmetricamente distribuite-l'accesso avviene tramite una scalinata a rampa diritta. Al suo lato si trova l'oratorio dedicato a S. Maria del Gualtirolo. Distingue una semplice facciata a capanna orientata al levante. Attualmente la tenuta appartiene alla Soc: Cooperativa "Innovazione Agricola". |