| Nel 991 Prangarda, figlia del marchese Adalberto-Atto di Canossa, vendeva alla canonica della pieve di S. Donnino, l'attuale Fidenza, numerosi beni, posti in pertinenze della corte di "Vilinianum" e, tra queste, "in Grasiano" (1). Nel 1059 il Papa Niccolò II confermava ai canonici della Chiesa di Reggio molte terre, anche "in Grazano" (2). Questi beni venivano riconosciuti dall'antipapa Guiberto, Clemente III, nel 1092 (3). L'abitato era feudo dei Valentini ed alla fine del Settecento il Ricci ne indica una popolazione di 353 abitanti (4). Il borgo è situato a circa 500 metri dalla Chiesa di Grassano su un terrazzo in prospettiva di Riverzana e della valle del rio Ferrari. Vi si trova una torre, di proprietà dei Tognoli, di probabile fattura cinquecentesca. L'edificio è a pianta pressochè quadrata con struttura in pietra e copertura a quattro falde; il cordolo di colombaia ed il soffittino di gronda sono in laterizio a dente di sega. Le abitazioni, pur non dimostrando particolari architettonici di rilievo, mantengono in parte le caratteristiche tipologiche ed ambientali originarie. |