Nucleo situato in bella posizione panoramica in costa ai rilievi tra la valle dell'Enza e la valle del torrente Lonza. Era compreso tra i feudi della famiglia Terzi e poi dei Vallisneri. Nella conferma dei feudi a questa famiglia fatta nel 1449, dal Marchese Leonello d'Este e nel 1450 dal Marchese Borso fu escluso Gottano che gli Estensi si tennero riservato (1). Successivamente ne furono investiti i Soliani Raschini di Brescello che lo tennero fino alla soppressione dei Feudi. Dopo la Restaurazione Estense la villa fu unita al Comune di Castelnuovo nè Monti e nel 1860 a quello di Vetto. La chiesa dedicata ai SS. Pietro e Paolo è ricordata per la prima volta in un documento della Cattedrale di Reggio nel 1213 (2). Nel 1318 è filiale della Pieve di Campiliola a cui appartenne fino al 1727 allorché fu assogettata al plebanato di Nigone (3). Alla fine del Settecento il Ricci ne indica la popolazione in 178 abitanti (4). Il campanile della chiesa di Gottano sorge nell'area della antica rocca del paese, di cui incorpora alcune strutture. Si evidenzia il paramento in opus quadratum dell'edificio che gli abitanti chiamano "Rocca d'oro". Il borgo è di valore ambientale e conserva un discreto patrimonio architettonico meritevole di tutela. Numerosi i sottopassi con archi a tutto sesto in pietra. All'estremità ovest del paese si osserva un grande portale con peducci sagomati e chiave con cuspide antropomorfa datata "1694". Interessanti sono anche alcuni ballatoi in legno per la essicazione della frutta, ed un rosone monolitico in arenaria con finestrella di colombaia. Un secondo portale con cuspide antropomorfa e dadi reca il millesimo "1770". E' notabile un portale ottocentesco con bugnato ed una coppia di portali quadrangolari con decorazione a zigrino di tipologia seicentesca. Una maestà conserva una immagine sacra della Beata Vergine in terracotta, attribuibile al XVIII secolo. Altri tre pilastrini con nicchie recano statuette della fine XIX-inizi XX sec.. Infine si riscontra un catenaccio in ferro decorato a tacche riferibili al XVI-XVII secolo. Nel 2011 il borgo è stato oggetto di un intervento di riqualificazione con la ripavimentazione delle strade e spazi pubblici curato dall’architetto Paolo Castagnetti.