| Gazzano compare intorno al 1250 sotto il dominio di Lombardino e Ghibertino Dalli. Era sede di un munito castello denominato delle "Scalelle" di cui l'attuale "torre dell'Amorotto" era un avamposto (1). Nonostante l'appartenenza ai Dalli, il Comune di Reggio vi esercitò l'alto dominio ed appare perciò nominata nel Libro dei Fuochi del 1315 (2). Nel 1383 i Dalli cedettero tutti i diritti feudali ai due figli di Veltro di Vallisnera (3). Gazzano entrò poi, insieme al territorio circostante, in possesso del marchese Nicolò d'Este agli inizi del XV secolo. Nel 1788 è comune sotto la giurisdizione di Minozzo, con 383 abitanti (4). Nel 1796 accetta la dipendenza dal comune di Reggio (5). Nel periodo napoleonico è sede di autonomo comune, ritornando poi dal 1812 al 1860 sotto Minozzo; riprende una propria autonomia nel periodo dal 1860 al 1870 quando è definitivamente riannesso al Comune di prima (6). La chiesa di San Marco è ricordata nel 1318 quale filiale di Toano (7). Fu matrice di quelle di Rovolo, Cervarolo e, nel secolo XVI, di Civago. La chiesa subisce diversi ampliamenti nel XVII secolo. Verso la metà del XIX secolo viene riedificata dalle fondamenta ed ancora restaurata alla fine del secolo (8). L'attuale fabbricato mostra caratteri architettonici e stilistici del XIX secolo incentrati sull'ampia facciata recante un portale quadrangolare sormontato da un timpano marcato da una cornice modanata. Un concio di pietra riporta il millesimo "1853". La canonica, eretta nella seconda metà del XIX secolo, è di pregio tipologico. Particolarmente significativo è il campanile ottocentesco, staccato dal corpo della chiesa. A breve distanza si innalza un pregevole oratorio seicentesco dedicato a S. Antonio da Padova, caratterizzato da un avamportico sorretto da colonnine a sezione circolare; è notabile una icona raffigurante la Madonna Coronata con il Bambino. Nell'estremità meridionale del borgo è visibile un portale quadrangolare di tipologia cinquecentesca; nell'architrave è riportato il simbolo del diamante affiancato da altre raffigurazioni scolpite a rilievo. L'edificio reca evidenti tracce di successive ricostruzioni attestate da un concio su cui è inciso il millesimo "1566". Un fabbricato adibito a servizio, a monte della chiesa parrocchiale, conserva un manto di paglia e particolari architettonici riferibili al XIX secolo. Numerose altre costruzioni, benchè prive di pregio artistico, rivestono un valore ambientale. |