| La villa nominata in una carta del Monastero di S. Prospero di Reggio nel 931 e nel diploma dell'Imperatore Ottone in favore della Chiesa di Reggio dell'anno 963(1). Passò quindi in dominio dei da Correggio. Sigiferdo II, Vescovo di Reggio, l'anno 1038 don al Monastero di S. Tommaso di Reggio la cappella di S. Donnino di Fazzano(2), donazione confermata l'anno 1184 dal Pontefice Lucio III ed ancora successivamente nel 1191, 1225 e 1229; i diritti furono conservati fino alla seconda metà del sec. XVI, rimanendo quindi compresa nel Vicariato di Correggio. La visita pastorale del Vescovo Picenardi del 1704 la riporta a navata unica con tre altari. Alla metà del XIX secolo fu rifabbricata dalle fondamenta su disegno dell'architetto Pietro Marchelli di Reggio(3). L'elegante facciata, di aspetto neoclassico, rivolta a sud, è tripartita; la parte centrale è raccordata alle ali da un motivo a voluta ed attico con vasi ai vertici. Il prospetto è riquadrato da lesene e cornici marcapiano, concluso superiormente da un frontispizio triangolare con stemma al centro. Il portale architravato è sormontato da un timpano ad arco ribassato a sua volta delimitato da lesene e da un timpano triangolare sopra il quale si apre la finestra mediana. Luci cieche pure definite da cornici sono nelle partiture laterali . Il campanile presenta una cella a bifore, cornice di gronda mensolata, cupola con pinnacolo a palla e croce e banderuola in vertice. Notabile anche il fabbricato della Canonica. Poco a nord del complesso lungo la via Fazzano rimane una costruzione rurale a corpi giustapposti, orientata in direzione est-ovest, con porta morta a sesto ribassato e copertura a due falde a colmo costante. Il civile su tre piani situtato a levante, ha luci regolari e simmetricamente distribuite. |