Il Marchese Bonifacio di Canossa aveva in enfiteusi dalla Chiesa di Reggio nel 1070 “in Debla capellam unam cum mansibus” (1). La località nominata nel 1143 in una Carta del Monastero di Marola che vi aveva diversi beni (2). Durante le ostilità tra Modena e Reggio, nel 1201, si ha notizia dell’adesione a quest’ultima del Comune di Debbia. Vi si trovava un castello dei Fogliani. In una carta dell’archivio segreto Estense del 16 agosto 1451, il Marchese Borso d’Este conferma il testamento fatto dal nobile Tommaso Barba da Fogliano, che fino dal 1447 aveva assegnato il castello di Debbia, insieme a Saltino e Levizzano, alla Nobil Dama Margherita figlia del Cavaliere Giovanni della Latta e sua moglie, nominandola inoltre sua erede universale. Successivamente il Duca Ercole I, il 5 aprile 1487 diede in feudo i tre castelli al Cavaliere Giulio Tassone accordandogli anche il privilegio di aggiungere alle sue armi gentilizie anche quelle Estensi (3). Fu quindi dei Fontana, dei Bianchi ed infine, nel 1707, della casa Marliani di Modena che ne conservano il possesso fino alla soppressione dei feudi nel 1796 (4). Alla fine dello stesso secolo Debbia contava una popolazione di 59 abitanti (5). Dopo la restaurazione estense fu aggregata a Carpineti e nel 1860 a Baiso.La primitiva cappella verrà consacrata in chiesa verso la fine del XII secolo (1191). La chiesa dedicata a S. Maria figura nell’elenco delle Decime del 1302 (6). Fu ricostruita intorno al 1660 c. (7). La chiesa attuale piccola, di buona architettura con tre altari. Recentemente ristrutturata presenta una semplice facciata a capanna. Interessanti sono i prospetti laterali con finestrelle lobate a cornice in arenaria ed il rustico della canonica con portale a massiccio architrave triangolare. A fronte si innalza il tozzo torrione residuo dell’antico castello. Presenta un paramento murario a conci parzialmente squadrati e vi si osserva un portale di accesso sopraelevato. Gli edifici circostanti mantengono in parte i caratteri tipologici originari riscontrandovi elementi tipici dei secoli XVI-XVII. A margine della Strada delle Radici sono visibili due antichi fabbricati. Il primo vicino alla maestà della B.Vergine, reca una formella siglata e datata 1574; l’altro mostra un portale ottocentesco datato 1898.