| Anticamente la località era conosciuta con i nomi latini di "Quingento, Quingentum, Cugnentum o Cugnentulum". Il luogo deve la denominazione al fatto che il territorio era diviso in due parti di 500 biolche; infatti Quingente significa cinquecento(1). La località è nominata in documenti degli anni 935e 937 e in diverse donazioni fatte al Monastero di S. Prospero nel 1054 e 1062 dal Conte Arduino e dallo stesso nel 1058 alla Cattedrale di Reggio(2). Nell'acquisto di Campagnola fatto da Gherardo e Corrado da Correggio nel 1141, tra le terre acquisite menzionato anche "Cugentulum de Suptus" (3). Nel 1177 quando Campagnola viene restituita dai Signori di Correggio a Reggio, il luogo viene nominato con l'attuale denominazione di Cognento (4). Unitamente a Canolo apparteneva alla famiglia dei Lupi come riportato in un documento del 1265. Agli inizi del 1300 la località era abitata da circa 108 persone. Nel 1319 compare il "Comune", in seguito fece parte del Distretto di Reggio fino alla Rivoluzione francese del 1796, aggregato a Correggio dopo la Restaurazione e nel 1859 a Campagnola(5). La Chiesa parrocchiale dedicata a S. Giacomo Apostolo è nota fin dal 1332 dipendendo diretamente dalla Cattedrale di Reggio e dal 1887 al Vicariato di Correggio. Il giuspatronato apparteneva alla famiglia dei Sessi che lo mantennero dal XIV secolo fino al 1825, passando poi alla famiglia Predieri. Nel 1660 un incendio distrusse la chiesa che venne ricostruita a navata unica con quattro altari. L'edificio fu nuovamente rifatto nel 1781 e terminato, unitamente alla torre, l'anno successivo. La facciata, orientata a levante è elegantemente rifinita con specchiature riquadrate da lesene e conclusa da un frontispizio mistilineo con acroteri in vertice. Il portale, con finestra trapezoidale superiore, riquadrato da una elaborata composizione a colonne tortili e frontispizio arcuato con volute. L'interno in volto ad una sola navata; restauri sono stati eseguiti nel 1906-1907(6). In angolo alla via S. Massimo, vicino alla chiesa rimane una cappellina ottocentesca dedicata a S. Massino; ha una semplice struttura con copertura a due falde. La località comprende un insieme di insediamenti sparsi tipicamente rurali. Lungo la strada Provinciale Campagnola/S. Michele in testa alla via Parrocchia rimane un interessante nucleo a corpi separati costituito ad est dall'edificio civile. La costruzione, a volume compatto, sviluppa pianta rettangolare su tre livelli con copertura a quattro falde a colmo indifferenziato. Le luci sono regolari e simmetricamente distribuite; i prospetti sono conclusi in sommità da cornicione a mensole. A levante di questo complesso se ne segnala un secondo, sempre a corpi separati. Il civile, orientato in direzione est-ovest, è coperto a due falde a colmo costante le luci sono regolari e simmetricamente distribuite. Il rustico, situato a sud, ha portico archivoltato a più luci tamponate sul fronte a mezzogiorno. Sempre lungo la via Parrocchia si trovano altri due complessi. Quello sul lato di levante individua un vasto edificio ad elementi giustapposti in linea con pianta quadrangolare, orientato in senso est-ovest, con copertura a quattro falde a colmo costante. Il civile su due piani e sottotetto ha luci regolari e simmetricamente distribute. Quello sul lato di ponente via Parrocchia un edificio rurale a corpi giustapposti in linea, orientato in direzione nord-sud, con ampia porta morta a sesto ribassato e copertura a due falde a colmi differenziati. Il civile, situato a sud, ha luci regolari e simmetricamente distribuite. |