Importante borgata situata alla sinistra del torrente Ozola. La chiesa della SS. Annunziata fu fondata nel 1480 da Giacomo Bandolo (1). Il 3 aprile 1635 mediante decreto del Vescovo Coccapani viene smembrato il territorio parrocchiale di Caprile da cui la chiesa dipendeva ed eretta a parrocchia autonoma. Nel 1792 le fu aggregata la borgata di Campo a cui seguì anche Giarola (2). La villa di Cinquecerri come altre località dei dintorni segue le vicende politico-amministrative di Piolo (3). Verso la fine del XVIII secolo Cinquecerri contava 168 abitanti (4). La chiesa parrocchiale distrutta dal terremoto del 1920 viene in seguito ricostruita con un contributo governativo (5). Nel territorio di Cinquecerri si trovava l'importante corte di Nasseta di cui si rimanda alla relativa scheda. Nell'estremità occidentale dell'abitato, ad una certa distanza dal margine del borgo ed a lato della strada provinciale diretta a Ligonchio, è visibile una maestà a pilastro di recente costruzione con nicchia votiva recante immagini sacre. In corrispondenza dell'estremità occidentale del borgo si innalza una seconda maestà a pilastro pure di recente fattura, recante in nicchia una immagine a tutto tondo della Beata Vergine. Presso la chiesa parrocchiale è notabile un edificio sulla cui facciata si conservano elementi costruttivi settecenteschi; tra questi è significativa la chiave di volta di un portale su cui appare la dicitura "A. S. 1777". Una finestra tamponata aperta a livello del primo piano è sottolineata da massicci stipiti regolari in arenaria orsata. A breve distanza è visibile uno stretto portale cuspidato con arco a tutto sesto impostato su dadi, con chiave siglata "M. S. 1801". La chiesa parrocchiale, ricostruita in tempi recenti, non conserva particolari architettonici di rilievo. Assai pregevole è invece l'antica casa Magliani, visibile a valle della chiesa, in direzione est. L'edificio settecentesco ha infatti mantenuto gran parte dei caratteri e dei volumi originari. E' notabile il grande portale che delimita un sottopasso con arco a tutto sesto e chiave di volta datata "1714". Una stretta feritoia ad occhio controlla il passaggio, mentre sul prospetto principale si aprono numerose finestre riquadrate in arenaria a stipiti massicci, sottese da un davanzalino lineare. Nel retro sono visibili alcuni ballatoi lignei che introducono ad altrettanti ingressi. Ancora un'altra maestà in nicchia affianca la carreggiabile: conserva una immagine a stampa della Beata Vergine ed è attribuibile ai primi decenni del XX secolo. Immediatamente a valle della provinciale che attraversa il paese rimane un caratteristico pozzo a camicia esterna, protetto da un tettuccio a doppio spiovente.