Anticamente denominata "Cilianum" forse derivato della sua posizione sul ciglio destro del torrente Enza. Figura in una denominazione fatta dal Conte Arduino nel 1062 al Monastero di S. Prospero di Reggio (1). Nel 1116 Enrico V riconosceva alla chiesa di Canossa il possesso di tre mansi "in Ciliano" (2). Fu feudo imperiale dei Correggeschi. La chiesa sotto il titolo di S. Martino figura nel 1156 tra le dipendenti di Canossa. E' nominata tra quelle della Pieve di Caviliano in una carta del 1210 (3). Nel 1302 compare una chiesa di S. Lucia di Rossena; il doppio titolo dei SS. Martino e Lucia figurerà in documenti del 1555-1556. La Visita del Vescovo Marliani del 1664 la indica orientata in senso inverso (0-E) e "tabulata", a capriate con orditura di tavole. L'attuale chiesa venne realizzata tra il 1689 ed il 1704 ed in tale occasione venne probabilmente cambiato l'orientamento. E notabile il bel campanile. Nella chiesa è custodita una tela attribuita a Guido Reni raffigurante la scena biblica di Agar ed Ismaele nel deserto (4). Il nucleo storico del borgo era ad impianto direzionale, ancora riscontrabile articolandosi in una vasta piazza centrale, a corte chiusa; l'accesso settentrionale con il sottopasso ne accentuava un particolare carattere difensivo. La chiesa era separata dal paese dal rio della Chiesa che scorreva nell'area occupata dalla moderna piazza. I caratteri ambientali originari sono stati in gran parte alterati. Il centro è terminale della linea ferroviaria Reggio-Ciano d'Enza realizzata agli inizi del sec. XIX.