Il "loco et fundo Cervaricia juxta lacum" è citato in una carta del 1106 (1). La chiesa di S. Matteo è nominata insieme a quella di Busana come dipendente della Pieve di Campiliola in documenti del 1153, 1157 e 1184 (2). Nel 1240 Cervarezza con due uomini presta il giuramento di fedeltà al Comune di Reggio (3). Nel 1404 la villa era soggetta a ben quattro famiglie e cioè ai nobili di Bismantova, ai Fogliani, ai Dalli ed a Guido da Casanova (4). Fu poi compresa nel feudo di Busana che nel 1442 viene infeudato a Galeazzo e Luigi Dallo (5). Alla fine del XVIII secolo era Comune del Marchesato di Busana, feudo Zambeccari-Zanchini e contava 296 abitanti (6). La chiesa figura in rovina nel 1543; ristrutturata si trovava ancora in pessime condizioni sul finire del XIX secolo quando venne riscostruita dalle fondamenta sotto la direzione di un certo Bonilauri da Cavriago (7). L'edificio presenta una facciata a capanna, slanciata, con portale architravato concluso da frontispizio ed oculo centrale. Sulla facciata è leggibile la data "1893" mentre sul fianco sinistro è riportata quella del "1778". L'interno è in ordine dorico con volta a botte ed abside semicircolare. All'estremità dell'abitato, verso la Strada Statale, è visibile una maestà a pilastrino con nicchia, realizzata nell'anno XIII del periodo fascista e dedicata al Crocifisso. I fabbricati del borgo, ampiamente ristrutturati, presentano ancora alcuni elementi di interesse tipologico.
Negli ultimi decenni Cervarezza si è consolidata come una delle località turistiche montane più prestigiose della provincia. Ospita gli uffici del Parco Nazionale, uno sportello informativo per il turista e un museo del sughero che ricorda una tipica attività economica del luogo, nata a seguito dei contatti storici con la Toscana.