La tradizione vuole che la chiesa sia stata fatta costruire dalla Contessa Matilde di Canossa. Fu consacrata nella metà del XII secolo. Nel 1302 è filiale della Pieve di Toano; come tale figura nell'Elenco delle Chiese del 1538 ed ancora nelle visite pastorali dei Vescovi Cervini (1543), Marchesani (1575), Rangone (1594), Coccapani (1636), durante la quale viene dato ordine di provvedere alla canonica, ed infine di Rinaldo d'Este (1625) che da disposizioni per il restauro, osservando con apprezzamento la parte del muro a pietre picchiate, segno di antichità. La visita Marliani del 1664 la descrive antica e tavolata. La chiesa verrà poi totalmente restaurata nel 1808 (1). L'edificio sorge insieme alla canonica ed ai complessi rustici dipendenti sul crinale del costone alla destra del fiume Secchiello. La chiesa dedicata a S. Prospero V. , è orientata liturgicamente a senso inverso con una facciata a capanna in cui si apre il portale archivoltato sormontato da nicchia ed oculo lobato. Nel prospetto sud è visibile la porta laterale architravata datata "1636". Due finestre a capanna, in arenaria, danno luce alla sagrestia. Sono datate "1810" e "1902". Il campanile si eleva sul prospetto nord. L'interno è ad aula unica con abside rettangolare. La copertura è a volta a crociera su semplice trabeazione. Nel 1218 "Cerelio" con 10 uomini, è nominata nel giuramento di fedeltà al Comune di Reggio (2). Alla metà del XVII secolo vi erano 20 famiglie e 107 persone (3). Alla fine del XVIII secolo era feudo di Casa Malaguzzi ed aveva una popolazione di 159 abitanti (4).