La parrocchia di S. Nicolò appartenne sempre alla Diocesi di Parma. Era figliale della Pieve di Montecchio come appare indicato in un documento del 1233; solamente nel 1281 è aggregata alla Diocesi di Reggio. Nel 1540 figura in commenda del Conte Taddeo Manfredi (1). L'attuale edificio deriva dalla ricostruzione intrapresa nel 1699-1702 per opera dell'Arch. Giulio Cesare Colombi (2). Seguono diversi restauri fino a quello del 1876 ricordato da un'iscrizione sopra alla porta maggiore (3). La chiesa è in stile barocco. La facciata con frontespizio arcuato è orientata liturgicamente verso ponente. Dietro alla chiesa è visibile il palazzotto della famiglia Magnani, probabilmente riferibile al secolo XVIII. Presenta un volume compatto, a pianta quadrangolare aricolata su tre livelli e conclusa da un tetto a quattro falde. Presso il rio di Cavriago si trova il vecchio cimitero di epoca napoleonica del quale si evidenzia il muro di cinta in laterizio ed il complessivo valore tipologico. Cavriago/S. Nicolò si espande a ponente del rio di Cavriago. L'abitato è costituito dall'aggregazione di diversi nuclei rurali sviluppati lungo le principali vie di comunicazione, "Belvedere", "Baracca", "La Bassa", "Borghetto". Lungo la via Guardanavona sorge il complesso della Cremeria, preziosa testimonianza di archeologia industriale e della economia del paese. I fabbricati prospicenti la strada sono stati ristrutturati; la facciata è ritmata dalla sequenza delle finestre in scansione con i due archi di accesso con i cortili interni. E' particolarmente notabile la ciminiera. A fronte, sul lato di levante, è visibile una villetta "liberty" con torretta. Le tipologie edilizie dell'abitato conservano ancora caratteristiche architettoniche d'interesse riferibili soprattutto alla seconda metà dell'800 ed agli inizi del '900. Si segnalano il palazzo in angolo tra via Rivasi ed il Borghetto, con loggiato superiore a tre luci, la beccheria con portico a luci ad arco ribassato e la pesa pubblica. La Piazza Mazzini è ancora delimitata a sud da un complesso edilizio riferibile al XVII-XVIII secolo, parte in abbandono. La parte è probabilmente definita in questo periodo quando viene costituito il Casino Donelli, ora demolito, che la chiudeva ad est (4). All'angolo della via Guardanavona con via Rivasi è dipinta un'interessante maestà dedicata alla Madonna.