Importante località situata ad oriente del capoluogo, in corrispondenza delle estreme propaggini occidentali del monte Bagioletto-Prati di Sara. Era una delle ville del Marchesato di Piolo, feudo Bernardi (1). L'oratorio di S. Rocco figura edificato nel 1651 (2). Solo nel 1819 fu eretta la parrocchia (3). L'edificio è ingrandito nel 1819 (4). La chiesa parrocchiale dedicata a S. Rocco è caratterizzata da una pianta ad aula con un tetto a due acque. La facciata è in pietra a vista; vi si apre un portale architravato di ingresso ed una monofora sormontata da una lastra con la dicitura "IHS ADI 6 AGOSTO 1631. F. VODO. A DIO S. ROC. LIBERACI". Nel retro del fabbricato è notabile il portale di ingresso appartenente forse alla vecchia canonica, caratterizzato da una luce con arma in architrave, siglata "1516". Un adiacente fabbricato ottocentesco con portale di ingresso in arenaria zigrinata reca in facciata una icona marmorea attribuibile all'inizio del XX secolo. Una nicchia murale conserva una pregevole immagine settecentesca, a tutto tondo in marmo statuario, raffigurante un santo. Nell'estremità settentrionale dell'abitato è possibile osservare un edificio fatiscente settecentesco con portale cuspidato ad arco a tutto sesto recante in chiave l'ostensorio ed il millesimo "1783". A breve distanza in direzione est è visibile una pregevole icona in ceramica dipinta raffigurante la Beata Vergine con il Bambino ed il millesimo "1720". Il manufatto è incastonato nel paramento di un edificio rimaneggiato di chiara matrice settecentesca. Tra gli elementi costruttivi figurano una bifora in arenaria finemente zigrinata ed una finestrella quadrilobata in monolite di arenaria. Nella borgata si osservano pregevoli aie selciate su cui si affacciano edifici ottocenteschi rurali. Sono ancora riscontrabili altre due maestà con icone marmoree attribibili al XIX - inizio XX secolo.