Pregevole complesso a corte, ora della famiglia Dallari, comprendente i fabbricati padronali, l'oratorio ed alcuni edifici di servizio. E' articolato in due corpi principali distinti ed a differente quota. Si accede all'interno attraverso il portone principale con arco a tutto sesto, siglato in chiave dallo stemma della famiglia Manodori, rappresentante una mano, tre monete, un'aquila ed una stella. Il palazzo più elevato deriva probabilmente da un intervento ottocentesco. Presenta una pianta rettangolare leggermente curvilinea, sviluppata su due livelli e conclusa da tetto a quattro falde. Sul prospetto settentrionale le finestre sono coronate da un motivo bugnato ad arco ogivale. La parte a valle è invece riferibile al XVII-XVIII secolo. Si dispone con una pianta quadrangolare, composta al centro da una elegante torre cui alla base è la scalinata con l'ingresso ad arco al palazzo. Nel prospetto esterno, a levante, si trova un altro portale ad elementi monolitici sormontato da un balconcino a mensola con ringhiera in ferro battuto e, nel sottotetto, un rosone monolitico di arenaria a sei raggi iscritti in una cordonatura a rilievo. Su un rustico annesso è visibile un portale recante sull'architrave il monogramma della Madonna e la data "1757". L'oratorio presenta una facciata a capanna orientata a nord con portale architravato e finestrella quadrilobata al centro. Il tetto a due falde si imposta su una cornice di gronda modanata. La visita del Vescovo Picenardi nel 1709 nota un oratorio di S. Carlo dei Manodori (1). Nella villa si trovava anche il primitivo emblema della famiglia Manodori siglato "MAN(us) AUR(ea) - DEI GRA(tia) SI BAL(ista) - MON(s) EST - MCXXXIIII" trasportato nell'altra villa di Roncolo (Quattro Castella) quando i Conti abbandonarono la casa di Montelago lesionata in più parti a seguito del terremoto del 1922 (2).