Luogo

Nel 1931, in un podere Leonardi, si è rinvenuta una tomba alla cappuccina molto modesta (1). Nel 857 la chiesa di S. Ambrogio, che era la chiesa di Rivalta, è nominata in un diploma imperiale mediante il quale Ludovico II confermò ai canonici di Reggio alcuni beni loro assegnati dal vescovo Sigifredo. Altre citazioni seguono in documenti posteriori. Nell'anno 895 viene nominata la "ecclesia Ripa Alta" e ancora viene menzionata nel 902 la "Ripalta curtis" (2). Le citazioni seguono ancora con la "villa" del 981, la "plebs" del 1038 (3) ed infine il "castrum" nel 1059 (4).

Rivalta era possesso della Canonica di Reggio. Il castello - probabilmente di legno e di cui non è mai stata individuata l'esatta ubicazione - passò in seguito alla potente famiglia dei Da Palude, che si trovarono spesso in conflitto con la proprietà vescovile. Nel 1316 fu distrutto da un incendio (5).

Rivalta si organizzò come comune autonomo intorno alla fine del XII secolo per volontà degli abitanti di essere autonomi anche se il potere dei canonici di Reggio restò sempre preponderante. Essi erano rappresentati all'interno del consiglio comunale con la metà dei membri. Senza il consenso dei canonici non si potevano eleggere gli incarichi annuali di governo del comune. Si hanno notizie del comune rurale di Rivalta fino alla metà del secolo XIII. Nel 1248 il castello di Rivalta fu occupato dai Parmigiani probabilmente con l'appoggio dei Da Palude che tornarono ad essere influenti nella zona. Nel 1276 è testimoniata una rovinosa piena del Crostolo che provocò danni e morte.

L'Estimo del 1458 segnala 74 "fuochi" (cioè famiglie) ed alla fine del Settecento si contano 866 abitanti (6). La chiesa, insignita del titolo di Pieve, conserva sempre l'antica dedica a S. Ambrogio. Nelle Decime del 1302 vi è compresa, come dipendente, la Chiesa di S. Ilario (7). Tra il 1832 ed il 1848 la primitiva chiesa è abbattuta e ricostruita su disegno di D. Giuseppe Fontana, riformato da D. Domenico Taddei, sotto la direzione dell'Ing. Luigi Croppi (8). Presenta una elegante facciata, orientata a levante, scandita da due lesene, conclusa da frontispizio triangolare e coronamenti laterali con vasi a festoni. L'interno è a navata unica, assai vasta. All'incrocio con la Strada Statale è visibile un casino civile, riferibile al XIX secolo, occupato dal bar al piano terreno. E' a pianta quadrangolare, su tre livelli, con coperto a quattro falde; le luci sono regolari e simmetricamente distribuite.

Aggiornamento della scheda (gennaio 2011) in base al libro di Antonella Campanini "Il Villaggio Scomparso, Rivalta di Reggio nei secoli IX-XIV", CLUEB, 2003, pp.187

In 1931, in a Leonardi farm, a very modest Capuchin tomb was found (1). In 857 the church of S. Ambrogio, which was the church of Rivalta, is appointed in an imperial diploma through which Louis II confirmed to the canons of Reggio some assets assigned to them by the bishop Sigifredo. Other quotations follow in later documents. In the year 895 the "ecclesia Ripa Alta" is named and in 902 the "Ripalta curtis" (2) is still mentioned. The citations follow again with the "villa" of 981, the "plebs" of 1038 (3) and finally the "castrum" in 1059 (4).Rivalta was owned by the Canonica of Reggio. The castle - probably wooden and whose exact location has never been identified - later passed to the powerful family of the Da Palude, who often found themselves in conflict with the episcopal property. In 1316 it was destroyed by fire (5).

Rivalta was organized as an autonomous municipality around the end of the 12th century by the will of the inhabitants to be autonomous even if the power of the canons of Reggio always remained predominant. They were represented on the city council with half the members.Without the consent of the canons it was not possible to elect the annual positions of government of the municipality. We have news of the rural municipality of Rivalta until the middle of the thirteenth century. In 1248 the castle of Rivalta was occupied by the Parmesans probably with the support of the Da Palude who returned to be influential in the area. In 1276 is witnessed a ruinous flood of Crostolo that caused damage and death.

The Estimo of 1458 reports 74 "fires" (that is families) and at the end of the eighteenth century there are 866 inhabitants (6). The church, awarded the title of Pieve, always retains the ancient dedication to S. Ambrogio. In the Tithes of 1302 there is included, as an employee, the Church of St. Hilary (7).Between 1832 and 1848 the primitive church was demolished and rebuilt on a design by D. Giuseppe Fontana, reformed by D. Domenico Taddei, under the direction of Eng. Luigi Croppi (8). It has an elegant façade, oriented towards the east, marked by two pilasters, completed by triangular fronts and lateral crowns with festooned vases. The interior has a single nave, very large. At the intersection with the State Road is visible a civil casino, referable to the nineteenth century, occupied by the bar on the ground floor. It’s a quadrangular plan, on three levels, with a four-pitched roof; the lights are regular and symmetrically distributed.

Update of the file (January 2011) based on the book by Antonella Campanini "Il Villaggio Scomparso, Rivalta di Reggio nei secoli IX-XIV", CLUEB, 2003, pp.187

( la traduzione in lingua inglese è stata realizzata da studenti dell'Istituto di Istruzione Superiore Blaise Pascal di Reggio Emilia - Area 'Relazioni internazionali per il Marketing' )


Bibliografia	(1) SILIPRANDI 1936, 63; (2) TORELLI 1921, n. 12; (3) TORELLI 1921, n. 26; (4) TORELLI, GATTA 1938, n. 34; (5) BERTOLANI 1965, 204; (6) RICCI 1806, 210; (7) RDI 1933, 299; (8) FABBI 1962, 237.
Riferimento cartografico IGM	IGM F 86 IV NE

Comune

Reggio Emilia

Località

Rivalta

Tipologia

Chiese ed edifici religiosi

44.659802 , 10.585218

RIVALTA

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