| | Nel secolo XVII il mulino, forse di origine quattrocentesca, già della comunità di Vezzano, passa al diritto feudale (1). Il mulino, insieme ad una tintoria, censito nella Carta Idrografica d'Italia del 1888, alimentato dalle acque del torrente Crostolo (2). Gli impianti, in parte disattivati, hanno cessato ogni attività nel 1965 c. Essi comprendevano tre paramenti azionati da una ruota esterna verticale ed una ruota interna a mescoli. Oltre alla tintoria, segnalata nell'Ottocento, vi si comprendeva anche un follo. L'edificio, sebbene in gran parte degradato, rappresenta una delle ultime testimonianze di opificio idraulico nel territorio di Vezzano. La famiglia Boni, attuale proprietaria della struttura, è stata l'ultima esercente del mulino. |