| Eccezionale opificio riferibile probabilmente al XVII-XVIII secolo, in proprietà della famiglia Gherardini. E' situato in una bella vallecola ai piedi degli erti pendii retrostanti alla sinistra del torrente Dolo da cui è alimentato da una derivazione. L'accesso è possibile solo provenendo dalla Provincia di Modena, sulla sponda destra e passando il fiume o attraverso alcune rudimentali passerelle lignee, in periodo di magra, che significativamente ripropongono gli antichi metodi di guado, oppure tramite un collegamento a cavo con carrello sospeso ""a bicicletta"". Il complesso è costituito da più edifici articolati in linea. La buona conservazione degli impianti costituisce un importante documentazione sui mulini di alta montagna. Rimangono ancora integri i meccanismi idraulici. La gora dopo un percorso di circa 200 metri si immette, attraverso le docce di alimentazione, alle tre ruote orizzontali di trasmissione a mescolo attivanti le relative coppie di macine ad esse collegate ed alloggiate nel locale superiore. Sono notabili in particolare gli ambienti sotterranei, con volto a botte in pietra. L'opificio ha cessato ogni attività da circa 8-9 anni. Prima della guerra vi era attivato anche un frantoio. |