| Nel 1901 presso la sommità del monte venne segnalato il ritrovamento di frammenti ceramici, tra cui uno decorato, riferibili ad una tarda età del bronzo. Altri ritrovamenti si ebbero poi in anni successivi in diverse località poste sempre nei pressi della cima. Tutta la zona quindi è interessata da un abitato dell'età del bronzo finale (1) a cui forse è da riferire la necropoli di Case Pantani situata tra la cima del monte e Vallestra. A breve distanza dalla vetta si è poi notato un recinto circolare formato da un muro a secco attraversato da una mulattiera che ha inciso terreno antropico di colore scuro con frammenti fittili, ossa e carboni. Lo Scurani attribuisce questa struttura all'età del ferro (2), tuttavia è più probabile che si tratti di una di quelle fortificazioni denominate ""castellieri"" la cui datazione è controversa, anche se recenti studi hanno proposto la loro attribuzione all'alto medioevo. Vuole la tradizione che il nome derivi dal brigante Balista del quale Virgilio compose l'epitaffio: ""Monte sub hoc lapidum tegitur Balista sepultus nocte die que tute carpe viator iter""; si riporta anche che nella caverna sulla sommità sia sepolto un enorme tesoro dei Manodori. |