La chiesa, sebbene visibile solo esternamente, presenta particolari di grande interesse artistico. La facciata a doppio ordine con paraste e nicchie. Sul lato ovest sorge la torre campanaria, in cotto, la cui cuspide venne in parte danneggiata da un terremoto nel 1832. La chiesa attualmente è chiusa. A partire dal 1561 i Domenicani costruiscono la Chiesa e l'annesso Convento all'interno delle mura. Nel 1630, come evidenziato in una pianta ad olio della città, la chiesa presenta l'attuale configurazione architettonica. L'importante polo spirituale, originariamente intitolato a San Domenico, nel 1783, a seguito della soppressione del Convento e dell'apertura del Collegio degli Scolopi, viene intitolato a San Giuseppe Calasanzio. Dopo la forzata partenza degli Scolopi, avvenuta nel 1810, la chiesa viene dedicata a San Giuseppe Patriarca. La stesura della facciata, a doppio ordine con paraste e nicchie, è sormontata da un frontone triangolare con due grandi volute che richiamano modelli compositivi rinascimentali. L'interno, a croce latina, è ad una sola navata con cupola centrale e sei cappelle per ciascuno dei due lati. L'interno, ornato da altari in stucco, marmo e scagliola, conserva memorie storiche e diversi interessanti dipinti che vanno dal secolo XVI al secolo XIX. La struttura della chiesa è stata ulteriormente danneggiata in seguito al terremoto del 1996.
(dal sito web del Comune, aggiornamento agosto 2014)