Il castello di Paullo fece parte di quella serie di fortificazioni che i Canossa costruirono in tutta la nostra montagna. La prima notizia certa è comunque del 1197, anno in cui questo si assogettò al comune di Reggio (1). Secondo la Bertolani il castello era già nel 1254 possesso dei Fogliani ma Salimbene nella sua cronaca cita testualmente ""Nicholaus de Foliano cepit Carpinati et Paulum"" sotto l'anno 1287. Rimase ai Fogliani anche nel periodo in cui i Gonzaga occuparono Reggio e parte del nostro territorio, subendo nel 1349 gravi danni da parte dei seguaci di questa famiglia (2). Nel periodo comunale il castello venne occupato e rioccupato per diverse volte dal comune di Reggio e nel 1315 risulta iscritto al libro dei fuochi con 10 capifamiglia e un console (3). Nel 1373 Bernabò Visconti lo confermò ai Fogliani con le ville dipendenti di ""Lezulo, Caxallo, Monte, Sarladis"" (4). I Fogliani mantennero il possesso di Paullo sino al 1427, quando fu ceduto a Nicolò III d'Este, il quale nel 1434 infeudò del castello i fratelli Bartolomeo e Giorgio da Bismantova i cui discendenti tennero il feudo sino al 1538 (5). Nel 1960 Paullo passò alla famiglia Malvezzi; nel 1611 le furono tolte diverse ville che, assegnate provvisoriamente a Canossa, nel 1636 formarono il feudo di Sordiglio (6). Nel 1620 nella contea così ridotta si contavano ""90 fuochi, 600 bocche, 80 soldati"" Estintisi i Malvezzi nel 1624 entrò in Paullo il dottore Matteo Baracchi di Modena, segretario ducale (7). Dopo la fine della casa Baracchi il feudo passò alla famiglia Sora di Modena che lo tenne sino alla estinzione dei feudi (8). Nel 1788 la contea di Paullo contava 436 abitanti (9). Il castello nel 1811 fu incamerato nei beni demaniali del dipartimento del Crostolo. Paullo seguì le sorti delle vicine frazioni (vedi Sordiglio) e nel 1860 passò a fare parte del neo costituito comune di Casina (10). Per curiosità citiamo che nel 1946 un discendente di un ramo collaterale della famiglia Baracchi ottenne dalla casa Savoia l'investitura a conte di Paullo (11). Un'interessante descrizione del castello ci è riportata dal Cremona-Casoli: ""Sorge sopra un'altura, che è la sommità di uno dei contrafforti del monte più alto, sul quale si trova la chiesa e, al nord di essa. Dal lato di settentrione e anche a levante e ponente è circondato da una profonda e stretta vallata dove scorre il rio Fiumicello, piccolo affluente del Crostolo alla Vecchia. L'avanzo dell'antico castello è un vetusto casamento di forma pressochè rettangolare, formato da grossi muri, che nella base si estendono a scarpata come mura di rinforzo, quasi a picco ai lati di levante, di settentrione e di ponente, rivestendo in parte la sommità del monte... In un camerone a levante si conserva un grande camino in pietra con cappa larga... I muri sono in sassi con gli angoli di buona pietra arenaria squadrata... Vi è traccia di qualche locale sotterraneo... I piani sono in legno con grossissime travi ben conservate"" (11). Già adibito a casa colonica dopo il recente acquisto è stato oggetto di diversi lavori di ripristino e ristrutturazione che lo hanno preservato dal progressivo degrado.