| | Nel 1622 Ottavio II Thiene promuove la costruzione della Chiesa e Convento dei Cappuccini (1). Le fabbriche, secondo il disegno del Padre Bonaventura da Faenza, furono completate nel 1632 nello stile semplice delle consorelle parmensi (2). Nel 1810 il convento è soppresso e successivamente venduto a privati. Verso gli inizi dell'800 il convento, la chiesa e gli orti passarono ad una casa inglese che vi lasciò a dimora i Cappuccini (3). Nel 1902 la chiesa è restaurata sotto la direzione del capomastro Flaminio Regnani; vi lavorò anche l'esperto cementore Frate Biagio (4). A fianco dello stradone di accesso si trovavano fino al 1873 cinque cappellette, poi sostituite dagli attuali pilastrini (5). La chiesa è orientata liturgicamente con una facciata tripartita; vi si apre il portale architravato ed il rosone centrale. Il prospetto è concluso in vertice da un frontespizio. Nell'angolo sud-occidentale delle mura è posta una maestà dedicata alla Beata Vergine. Una seconda maestà ottocentesca a pilastrino, dedicata alla Madonna Immacolata, è posta sul retro del complesso a lato della strada per Arceto. Di fronte al convento rimane la casa colonica con tipologia ad elementi giustapposti in linea e porta morta ad arco ribassato. Il rustico disposto a ponente presenta finestrature a traforo in laterizio. Il tetto è a due falde con colmo indifferenziato e cresta frangifuoco. |