Si tratta di una lapide in marmo bianco con epigrafe in rilievo e di un bassorilievo in bronzo collocati in due delle lunette che intervallano ritmicamente il basamento della facciata dell'edificio. La scultura raffigura il corpo di un martire riverso a terra trovato dalla madre. L'iconografia della pietà viene tradotta nel rapporto madre/patriota e la tensione emotiva traspare dalla nervosità dei riverberi in bronzo, dall'incavo e dai segni sulla materia. L'inaugurazione di entrambi risale al 25 aprile 1975.
Iscrizione
«RIO SALICETO/ CHE CACCIO' IL MOSTRO NAZIFASCISTA/ DA QUESTE TERRE DA QUESTE CASE/ DA QUESTO PANE DA QUESTO SANGUE/ GIURA/ AI SETTE FIGLI ANNIENTATI NEI LAGERS/ AI VENTUNO CADUTI COMBATTENDO/ PER LA CERTEZZA DELLO SPLENDIDO APRILE/ DI LOTTARE UNITO COME IERI COME SEMPRE/ PERCHE' IL MOSTRO NON TORNI/ RIO SALICETO XXV IV MCMLXXV/ NEL XXX DELLA LIBERAZIONE»