| Complesso rurale a corpi separati costituito dal civile a pianta quadrangolare su tre livelli con tetto a due falde a colmo indifferenziato. Il rustico sviluppa una pianta rettangolare con copertura a due falde; il prospetto di ponente è scandito dalla sequenza delle pilastrate individuanti l'antico portico a luci architravate. Si segnala anche il caseificio a pianta quadrangolare con tipiche luci a traforo in laterizio(1). Nella località che ne riprende il toponimo, si trovava un antico Casino dei Gonzaga probabilmente esistente fin dall'inizio del XVI secolo ed abbattuto nel 1824. Le cronache ne descrivono l'eleganza strutturale ed il magnifico parco, ove secondo la tradizione avrebbe operato Giulio Romano ed i pittori della sua bottega (2). "La Tomba era un vasto edificio quadrilatero, a levante di Luzzara. Era un palazzo vasto e forte con gran giardino e viali alla francese, di biolche quranta circa, a cui si arrivava percorrendo un lungo stradone con quattro filari di pioppi della lunghezza di un miglio, partendo dal palazzo del castello, la cui porta imboccava lo stradone in linea retta. Lateralmente ad esso erano due altri viali, quello per le carrozze e quello per i pedoni. Il palazzo era isolato, con giardino a fiori, serra ed aranci; era circondato da una larga fossa sostenuta da muri su cui erano quattro ponti levatoi. A pianterreno, passando il ponte di ponente, si entrava per una grande porta, in un atrio dipinto a macigni formando una grotta adorna di pianticelle e piccole bestie. Da qui si appasava in una grande loggia, aperta verso levante e sostenuta da colonne di marmo di ordine corintio dipinte con scene di caccia. Verso la sommità dell'atrio, era dipinta una balaustrata su cui poggiavano bestie e caricature di indiani, mentre la volta era coperta di volatili e di angioletti. Le pitture erano opera di Giulio da Romano. Sempre al piano terreno, lateralmente alla grotta ed all'atrio, a Sud, si trovava una piccola cappella; accanto a questa vi era una grande sala ed una camera da pranzo vicino alla cucina. Dalla parte di settentrione due grandi stanze di cui una a studio e l'altra per ricevimento. Due stanze per le persone di servizio dei principi erano situate verso Ovest. " (3). |