| Nucleo disposto alla sinistra del rio di Maillo, sulle pendici settentrionali dei colli a valle del capoluogo. L'abitato presenta un impianto urbanistico di tipo indifferenziato con edifici distribuiti scalarmente lungo il declivio. I fabbricati sono realizzati in muratura in pietra a vista con manto in coppi sostituiti parzialmente da tegole "marsigliesi". Alcune piccole corti cui si accede tramite un sottopasaggio architravato, sono intercalate alle costruzioni. L'abitato è citato nel 1630-31 (1) epoca alla quale probabilmente risale il locale oratorio, dedicato ai SS. Antonio e Saverio. E' caratterizzato da una pianta ad aula con tetto a due falde e cornice di gronda sagomata a gola. In facciata spicca una finestrella rastremata sormontata da una croce latina. Nel piccolo borgo non sono stati rintracciati elementi datati o strutture architettoniche antecedenti al XVII-XVIII secolo, ma l'abitato conserva un pregio paesaggistico motivato dalle limitate alterazioni subite. Nelle adiacenze esisteva un mulino ora andato distrutto, azionato dalle acque del rio Maillo. L'impianto era fornito di due macine azionate da altrettante ruote orizzontali; figura censito nella Carte Idrografica d'Italia del 1888 (2). |