| Nel 1116 i monaci di Canossa possedevano "in Baraconi" un mezzo manso (1). Nel 1159 risultava che il monastero di San Prospero di Reggio aveva avuto dei beni che erano stati alienati anche "in Monte Barazono" (2). Nella località si doveva poi probabilmente trovare la Chiesa di Monte dei Baratti consacrata nel sec. XII e sottoposta nel 1302 al plebanato di Lezolo. Esisteva anche un comune di "Monte de Baratis" che il Libro dei Fuochi del 1315 elenca dopo quello di Pediano e prima di Paullo (3). Il nucleo attuale è ad impianto indifferenziato disposto sulle pendici meridionali dell'omonimo monte. Un tempo era accessibile soltanto con percorsi mulattieri. Delle caratteristiche architettoniche ed ambientali ricordate dal Cremona-Casoli poco è sopravissuto alle continue ristrutturazioni (4). Rimane visibile una casa con torre colombaia, di probabile fattura settecentesca, con coronamento ad altana e tetto a due pioventi; presenta cordoli e cornici di gronda in laterizio con la classica disposizione a dente di sega. Risulta scomparsa una architrave in pietra posta sotto il loggiato in capo ad una scala esterna della casa di un certo Ferri Alfonso recante scolpita una croce romanica racchiusa in un cerchio e la data "1463" in altorilievo. Una recente inqualificabile superfetazione nasconde ora alla vista un pregevole arco in pietra a tutto sesto datato "1437", scolpito alle estremità con due croci di tipo romanico a quattro bracci uguali, leggermente patenti, circondate da un circolo. Delle altre numerose date incise riportate dalla fine del sec. XV non rimane più traccia. Distrutti i balchi ed i loggiati esterni, è ancora visibile un bel sottopasso ad archi a tutto sesto in conci di pietra con cantonali sagomati e scolpiti a figurazioni geometriche. |