Nella cartografia dell'I. G. M. di primo impianto è riportata la denominazione di "C. della Carità". Si riscontra un edificio rurale ad elementi giustapposti con porta morta. Il rustico è disposto a levante; sono notabili le luci del fienile. Il tetto è a tre falde con colmo indifferenziato. Già in proprietà della Confraternita di S. Filippo Neri di Parma è ora della famiglia Cattabiani.