Fin dal 1788 il Ricci aveva riportato la scoperta di una cava con ossa, corna di cervi, olle, arnesi antichi ed ottimo concime. Il Venturi ne posizionò l'insediamento a nord-ovest del castello di Arceto ad un quarto di miglio dal luogo detto "Grumo". Il Chierici confermerà poi la presenza di una terramara costituente un grande villaggio dell'età del bronzo a perimetro quadrangolare (1). A margine della strada per Sabbione è visibile una maestà tardo ottocentesca, a pilastrino, conclusa da frontespizio e dedicata alla Beata Vergine.