Borgo di notevole interesse tipologico ed ambientale conservando in gran parte inalterati i caratteri originari. Una località "Cagullo" è citata nel "Liber Focorum" del territorio di Reggio come dipendente dal Comune di Toano (1). All'ingresso dell'abitato è posto l'oratorio di S. Marco fondato nel 1730 dai F. lli Boschini alla cui famiglia tuttora appartiene. Compare nominato per la prima volta nella visita del Vescovo Castelvetro del 1751 ed era dedicato alla Madonna del Carmine (2). Distrutto dal terremoto nel 1921 è stato ricostruito nel 1951. Presenta una semplice fattura con facciata a capanna in cui si apre un alto portale a tutto sesto riquadrato in arenaria. Di fronte è la pregevole corte dei Boschini. Il complesso riferibile al XVI-XVII secolo, è di grande valore architettonico e sapientemente conservato dai proprietari. Sia il palazzo principale che gli edifici dipendenti hanno una struttura in pietra parzialmente squadrata con angolari rifiniti. Nel corpo principale si apre una graziosa loggia a tre luci con colonnette quadrate ad angolare smussato e capitello. Nell'interno è visibile un superbo camino secentesco. Sulla destra un ampio portico a quattro luci archivoltate contribuisce a delimitare l'area cortiliva. Un secondo fabbricato sempre dei Boschini si sviluppa nella parte a meriggio su due corpi collegati da un soprapasso; a fianco di questi è il portale d'accesso archivoltato con chiave cuspidata e sormontata da un riquadro monolitico e finestrella lobata. Sullo stesso prospetto è visibile un balconcino sostenuto da due mensole lignee artisticamente intagliate. Diverse sono le tracce di antiche finestre a tre elementi architravate. E' pure notabile un concio di recupero a foggia triangolare recante uno stemma parzialmente identificabile. Tra le emergenze del borgo si evidenzia anche una torretta colombaia. Il paramento è sempre in pietra parzialmente squadrata e rivestita da intonaco rustico. Un cordolo lineare in pietra lungo i prospetti est e sud sottolinea la colombaia in cui si aprono le finestrelle binate ricavate da un unico concio monolitico. Sulla sinistra della strada si trova la casa Daviddi e Zagni. Pur costituendo un tempo un'unica unità edilizia, è ora divisa catastalmente in due parti differenziate anche dalla ristrutturazione intrapresa in quella rivolta a levante. La parte a ponente conserva ancora pressochè inalterate le caratteristiche distributive e tipologiche originarie. Nel prospetto è visibile una finestra ad elementi in arenaria scolpita, con architrave datato "1680". Nell'interno, ad unico vano con solai lignei, rimane un eccezionale portale ad arco ogivale, ora tamponato, attribuibile al XIV-XV secolo, raro esempio nella architettura montana dell'appennino reggiano. Alla deviazione della strada per Toano è visibile una maestà dedicata alla Beata Vergine.