Abitato situato sulle falde occidentali del monte Lungo, alla destra del torrente Liocca. Tra i villaggi divisi "inter nobiles de Valisnera" nel 1357 figura "Cezula" (1). Già compresa nel Comune di Vairo dipendeva dal pievato di S. Vincenzo. Il Molossi agli inizi dell'Ottocento ne indica la popolazione in 93 abitanti (2). Il paese presenta un impianto urbanistico discretamente conservato, con tipologie edilizie tipiche della montagna reggiana. Il nucleo è pregevole anche per le caratteristiche paesistiche del sito. La chiesa dedicata a Maria Assunta (1713), mostra un portale in arenaria locale con frotespizio modanato interrotto riportante il millesimo "1858". Altri conci in pietra recano la data del "1761" e "1721". Diverse sono gli edifici e gli elementi architettonici riscontrati. Un portale in pietra sormontato da cuspide è datato "1858". Un secondo portale quadrangolare a stipiti composti che si apre in un sottopasso, reca inciso in millesimo "1592", ed è contiguo ad un ingresso a stipiti composti culminante con mensole concave. Il borgo di Cecciola, conserva numerosi bassorilievi marmorei con immagini sacre: all'estremità orientale del paese s'innalza una maestà settecentesca caratterizzata da un ampio vano contornato da cornice modanata in arenaria al cui centro è collocata una icona marmorea della Beata Vergine datata "1723"; è sormontata da uno stemma. Una coppia di maestà murali marmoree è osservabile nei pressi della chiesa, la prima dedicata alla Beata Vergine di Montenero, reca la dicitura "TOMASO MORETTI 1634". Sono state censite altre quattro maestà murali con immagine sacra in marmo, generalmente dedicate alla Beata Vergine ed a S. Antonio; di queste una reca la data "1869". All'estremità occidentale del paese, nelle vicinanze del monte Castellarano, è stata ricollocata una grande icona marmorea raffigurante l'Adorazione, di elevato interesse artistico ed attribuibile al sec. XVII-XVIII. A questa è adiacente un pilastrino con nicchia contenente un bassorilievo marmoreo con l'immagine di S. Cristoforo, datato "1860". A Cecciola è stata rinvenuta un'asta in ferro battuto, già appartenente ad una serratura, con pregevoli decorazioni a tacche e la dicitura "ZIAN MARIA DEL BICHIO DE MIS... FECIT FARI A. D. 1578". Il sentiero che conduce all'opificio del Mulino Briselli è fiancheggiato da altre maestà. Un antico ponte ad arco che un tempo attraversava l'Enza ad occidente di Miscoso è andato completamente distrutto a causa di alluvione. Sei maestà votive del borgo sono state restaurate tra 2006 e 2008 grazie alla iniziativa del Club unesco di Reggio Emilia e il contributo della Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola impresa di Reggio Emilia. Nel 2011 il borgo è stato interessato da diversi interventi di recupero e restauro delle architetture del borgo tra le quali il Centro di turismo rurale e la chiesa parrocchiale.