La denominazione della località Cà di Casino si può far risalire a tale Geminiano Casini registrato nel 1705 nell'archivio parrocchiale di Montalto anche se l'insediamento è più antico. Oggi l'abitato è costituito da un edificio interamente in sasso collocato su un affioramento calcareo in posizione pressochè centrale rispetto al perimetro che delimita l'area di Monteduro iscritta nei Siti di Interesse Comunitario(S.I.C.).
La posizione dell'edificio nel cuore del bosco di Monteduro fa sì che lo stesso risulti praticamente invisibile dalle rotabili asfaltate principali, la s.s.63 e la strada provinciale 74 che dall'abitato de La Vecchia porta a Montalto, per poi proseguire fino a quello di Regnano. L'unica via per raggiungere Cà di Casino è la strada vicinale che la collega a Cà di Rosino, altro antico borgo situato al limitare di un'ampia conca caratterizzata da un'inusuale concentrazione di case a torre.
Circondata da prati coltivati a foraggio, da boschi mesofili con alberi autoctoni,quali carpini,querce e alcune presenze di pino silvestre, l'area attorno a Cà di Casino è di proprietà dell'azienda agricola Bigliardi Corrado.
In prossimità dell'edificio è possibile sostare presso la fontana che ha consentito l'instaurarsi delle prime attività antropiche del luogo. Nei pressi si trova il percorso C.A.I. denominato "Anello di Monteduro che si snoda tra boschi ancora folti, scorci suggestivi e biotopi di particolare interesse
L'edificio è composto da tre corpi posti su tre livelli di cui certamente il più basso è da considerarsi il più antico, anticamente ad uso ovile ed abitazione per il pastore. In seguito si sono aggiunti i corpi superiori (stalla e fienile) per l'utilizzo di allevamento anche bovino. La caratteristica del fabbricato comune ai tre corpi è quella di "aggrapparsi" all'affioramento calcareo che ne costituisce supporto nonchè parete interna (lato nord). Entrando nel fienile la parete di fronte è di fatto l'arenaria stessa. L'affioramento calcareo continua poi in direzione est,fuori del fabbricato, formando un piccolo anfiteatro naturale.
Da recenti memorie è attestato che negli anni "50 viveva nel caseggiato un agricoltore, tale Lolli Mario, con la moglie e 6 figlie tutte femmine. Avevano due mucche e dividevano in mezzadria i poveri raccolti con il proprietario avv. Giaroli. Ogni giorno portavano il latte ricavato al caseificio di Montalto (ora chiuso), distante circa un Km. a piedi e con un dislivello di 130 mt.
La fontana che si trova poco discosta alla casa costituiva in passato un'importantissima fonte di approvvigionamento idrico per i borghi sottostanti. Memorie del luogo evidenziavano l'uso di venire a lavare i panni a Cà di Casino. La fontana è stata riprodotta recentemente nella pubblicazione di Amidati dedicata ai pozzi e fontane di Montalto.
L'edificio è stato restaurato una decina di anni fa ad opera del proprietario Corrado Bigliardi con criteri conservativi.
Scheda gentilmente redatta dal proprietario nel gennaio 2013