La Basilica e la torre di San Prospero costituiscono un fondale scenico monumentale straordinario per chi si immette nella piazza, la più caratteristica della città sede ancora del tradizionale mercato (martedì e venerdì mattina) denso di bancarelle che vivacizzano lo spazio chiuso tra le absidi del Duomo, delle facciate e dei portici dei sobri palazzi. L'interno della Basilica è a tre navate ed a croce latina con cupola. Nel catino absidale si può ammirare il ciclo di affreschi di Camillo Procaccini (artista bolognese) che raffigura il "Giudizio Universale" Nel cantiere si succedettero anche il cremonese Bernardino Campi ed il parmense Giovan Battista Tinti. Il prezioso coro in legno (dei De Venetiis del 1546) intarsiato con paesaggi campestri, nature morte, prospettive urbane, costituisce per la tecnica raffinata un capolavoro dell'arte della lavorazione ad intaglio e della tarsia che si afferma a Reggio Emilia fin dalla metà del '400. Sei grandi leoni stilofori dell'inizio del '500, ornano il sagrato, formando un gruppo unico di pregio; sono attribuiti a Gaspare Bisi. Non è ben chiara l'originaria destinazione.
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