Subito dopo l’ingresso inizia la parte storica del cimitero, lungo lo stradello principale troviamo tombe di fine 800, primi anni del 900. Le tipologie sono varie: sulla sinistra alcune tombe a sarcofago in graniglia con intarsi colorati.
Proseguendo sulla destra si trovano alcune tombe a tempietto, altre dove lo spazio della sepoltura è delimitato da recinti a colonnette o ringhiera.
Dal punto di vista storico da segnalare a sinistra il recinto che contiene le tombe della famiglia Farioli molto attiva contro gli estensi durante il periodo risorgimentale. Gianbattista Farioli fece 20 anni nelle carceri estensi e sulla lapide della moglie che gli è premorta scrive che Eugenia possa trovare quella pace che le durezze dei governi austro-estensi non le concessero. Un altro Farioli sarà uno dei primi sindaci dopo l’Unità d’Italia.
Da segnalare un paio di tombe scolpite nel marmo di Carrara da Alceo Dossena (Cremona, 1878 - Roma, 1937), ai primi del 900: la tomba di Solano Costa e Leonida Montanari.