Nei pressi di Bagnolo il De Mortillet, nel 1865, su indicazioni del Chierici, cita una località, di incerta individuazione attribuita alla età del bronzo (1). Nel 946 Adelardo, Vescovo di Reggio, dona al suo Capitolo la "Ecclesia Sanctae Mustiola quae sita est prope Castrum Baniolum" (2). Nell' elenco delle ville che nel 1304 Azzo d'Este diede in regalo a Giberto Corradi e Roberto della Carità, figura anche la villa di Bagnolo (3). Il comune di Bagnolo compare nel 1315 (4). I Gonzaga acquistano poi Bagnolo nel 1335 e nel 1354 Feltrino Gonzaga ne riedifica il castello (5). Perduta la Signoria di Reggio, Feltrino ritiene per se, nel 1371, Novellara e Bagnolo. Successivamente nel 1501 saranno erette in Contea dall'Imperatore Massimiliano I. Le due giurisdizioni, divise tra i figli di Feltrino, tornano ad unirsi nel 1484 nel ramo di Novellara (6). Cessata la Contea con la discendenza dei Gonzaga nel 1737, fu aggregata al Ducato Estense di Modena e Reggio villa comprendeva 854 abitanti (7). Nel periodo napoleonico e durante il Regno d'Italia, Bagnolo e Pieve Rossa formano un cantone a parte mentre S. Giovanni, S. Maria, S. Tommaso e S. Michele restano ville del cantone di Reggio (8). Con la restaurazione Bagnolo e Pieve Rossa passano sotto il Comune di Reggio; solo nel 1860 il Decreto Farini restituisce l'autonomia al Comune comprendendovi Pieve Rossa, S. Michele e S. Tommaso (9). Il castello di Bagnolo gravemente danneggiato dai francesi agli inizi del XVIII secolo; ne rimane il possente torrione con sovraposizioni baroccheggianti (10). "Prope castrum Banioli iuxta viam publicam" si trovava l'antica chiesa di S. Pietro, soggetta al Monastero di Canossa, nominata per la prima volta in un privilegio di Papa Adriano nel 1156 (11). Verr poi chiamata "Chiesa bianca". Nel 1543 si trovava in pessime condizioni e nel 1591 era pressochè scomparsa (12). Al 1218 risale l'"Ecclesia nova"di Bagnolo dedicata a S. Maria, situata "in castro bagnoli". E' nominata nell'elenco delle Decime del 1318; nelle visite pastorali del 1574-75 era "sine cura" e mal tenuta. Si identificava con l'oratorio dedicato alla Nativit di Maria Vergine situato un tempo presso l'odierna chiesa parrocchiale ove si trova la pesa pubblica. Nel XVII secolo vi era stato trasferito anche il titolo ed il benefizio della chiesa di S. Mustiola (13). L'oratorio infine atterrato nel 1820 (14). La costruzione della chiesa di S. Francesco con l'annesso convento si deve alla volontà del conte Alfonso Gonzaga. La prima pietra fu posta dal Vescovo di Reggio Mons. Giulio Masetti il 1 agosto 1588. La chiesa fu terminata rapidamente mentre il convento era ancora da completare nel 1645. Vi alloggiarono i Padri Minimi fino al 1768 quando, soppressi, furono trasferiti a Modena; il complesso passò al Comune e nel 1824 al parroco (15). Il borgo originario di Bagnolo presenta un impianto urbanistico di tipo lineare lungo la direttrice per Novellara-Reggio Emilia. Il circuito del castello comprendeva una vasta area quadrangolare a ponente della strada. A fianco del torrazzo sorge ora il teatro, progettato nel 1919 dall'Ing. Aldo Govoni di Bagnolo ed inaugurato nel 1924 (16). Presenta una facciata semplice e classica sormontata da un timpano ornato di bassorilievi in stile liberty. L'edilizia civile caratterizzata dalla bella sequenza porticata che delimita la piazza a fianco della chiesa parrocchiale. Questa orientata liturgicamente con un prospetto tripartito scandito da sottili lesene e coronato da archetti; sopra il portale archivoltato si apre un grande rosone centrale. Tra le altre tipologie di rilievo si segnala, lungo la via Gramsci, il fabbricato del vecchio mulino con antistante portico a tre luci, già presente nella seconda metà del sec. XVIII.