I primi riferimenti alla località seguono alla realizzazione del cavo della Tagliata nel XIII secolo. Un documento del periodo ordina che tutte le case che si trovano "ultra RUPTAM versus Guastallam accipiantur et reducantur per homines qui possident eas et hedificentur in castro Razoli" (1). I documenti storici compaiono a partire dal XV secolo. Diverse sono le denominazioni della villa chiamata "Villa di S. Rocco, La Rotta, Villa dei Cappelli, Villa Rotta, Borgo Rotta, Villarotta" (2). Nel 1503 si riporta l'esistenza di un oratorio dedicato a S. Rocco in cui si diceva messa fin dal 1493 (3). Agli inizi del XVII secolo l'oratorio è separato da Brugneto, cui dipendeva, ed eretto in Chiesa parrocchiale (4). L'edificio sarà poi demolito, insieme con il campanile, nel 1935-1936 e ricostruito nelle forme attuali (5). Il nucleo originario del borgo si articola con un impianto lineare lungo la strada per Codisotto ed in appendice alla strada dell'Argine vecchio. Agli inizi del Seicento sono censite 400 anime, 250 compaiono nel XVIII secolo (6) ed agli inizi del XIX secolo sono compresi 881 abitanti (7). La Chiesa presenta una facciata tripartita, con parte centrale assai slanciata, a capanna, scandita da lesene e conclusa da un frontispizio triangolare; è orientata liturgicamente verso ponente. Tra le altre tipologie si evidenziano soprattutto alcuni edifici ottocenteschi lungo la strada Provinciale verso Reggiolo, il neomedievale ed imponente Monumento ai Caduti; questo è un vero e proprio palazzotto a foggia di castello con loggiati, alta torre e merlature ghibelline. Nella stessa piazza è visibile una cappellina settecentesca affiancata da un elegante casino del XX secolo in cui si notano in particolare i fregi decorativi a riquadratura delle luci. Al confine Sud dell'abitato, lungo la strada per Novellara, è ancora da segnalare la quattrocentesca chiavica sul cavo Tagliata, oggetto nel 2007 di un interessante restauro ed adibita a Museo della Treccia e della Chiavica. Lungo la strada Provinciale, verso Luzzara, rimane un edificio a corpi giustapposti in linea con tetto a due falde, colmo leggermente differenziato e cresta frangifuoco. Il civile è disposto a levante. Poco oltre il cimitero, lungo l'antica strada dell'Argine vecchio, è visibile un oratorio probabilmente riferibile al XVIII secolo. Presenta una semplice facciata a capanna, orientata a mezzogiorno e conclusa da un frontispizio triangolare con cuspide al vertice. Nei cantonali sono visibili due mezze colonne su cui si imposta un arco a sesto ribassato. Non si esclude che l'impianto originario fosse ad edicola con portico frontale poi tamponato.