| Fu uno dei primi e più antichi possedimenti del Monastero di S. Apollonio di Canossa. Adalberto Atto di Canossa donò, infatti nel 976 circa a quel Monastero terre "in loco ed fundo Villabarce" (1). Nei secoli XII e XIII sia il Monastero di S. Prospero di Reggio che quello di Marola vi possedevano beni terreni. Nel secolo XIII la Comunità si era strutturata in Comune rurale autonomo entrando a far parte della sfera di influenza di Reggio dall'agosto 1218, all'atto cioè del giuramento dei "sequimentum potestatis". In un primo momento giurarono 47 "homines" (2), a cui fecero seguito, in due riprese, rispettivamente altre sette e dodici persone (3). Nel 1315 vi erano 31 fuochi (4). Il comune di Villaberza venne poi inglobato, parzialmente, nel dominio dei da Bismantova, ed infine, nel secolo XV, entrò a far parte della comunità Castelnovese di cui seguì le sorti. Nel '700 divenne contea dei Bellencini ritornando comune autonomo con le soppressioni napoleoniche. Alla fine del XVIII secolo aveva 277 abitanti (5), saliti a 301 verso la metà del successivo (6). La chiesa di S. Ambrogio di Villaberza è nota già agli inizi del secolo XIV come dipendente da Campiliola (7). Descritta dal Vescovo Cervini (1543) come dotata di cattivo fonte battesimale e dal Mariani (1664) come orientata in senso est-ovest e tabulata, nel 1705 figura essere stata da poco ricostruita in volto con tre altari (8). Dipendevano da essa i tre oratori di S. Lucia, S. Antonio e della SS. Trinità eretto fin dal 1575 in patronato Piazza e poi Premavori (9). L'attuale chiesa presenta una semplice facciata con portale architravato, nicchia a finestra superiore. Nel prospetto meridionale è posta una lapide in gran parte illeggibile, datata "1690"; ancora, sulla canonica è visibile una nicchia contenente un concio con motivo a treccia, siglato "H. D. N. - I. H. S. X. R.. MDCCI. P. D. V. R. ". Nell'interno si conserva un pregevole capitello con storia di Daniele, proveniente dalla Pieve di S. Vitale di Carpineti (1160-1170). |