Nella località sono segnalate tracce di insediamento dell'età romana (1). Il complesso della villa Tarabini comprende una magnifica villeggiatura dei Padri Gesuiti di Reggio che l'aquistarono nel 1616 da Alberto Zaneletti. Con la soppressione dei Gesuiti fu acquistato dai Signori Greppi. Successivamente passato ai Bosisio, ai Viganò ed ai Tarabini, quindi ai Messina, Bentigoglio-Strocco, Pezzuoli, Massari, Scaruffi, Soc. Eridania ed infine Viganò S. p. A. (2). La località era anche denominata "Colombarone" (3). Tra i rustici annessi alla tenuta si evidenzia inoltre la casa torre del 'Morò ora non più esistente (4). Alla villa è annesso un oratorio dedicato a S. Francesco Saverio ridotto nella forma presente dai Conti Tarabini nel 1840(5). Fu quindi dedicato alla B. V. della Ghiara, a S. Vincenzo Ferreri e nel 1881 alla Sacra Famiglia. La villa è stata ristrutturata probabilmente nei primi decenni dell'Ottocento dagli Architetti Marchelli di cui rimane un disegno specifico. L'edificio sviluppa un volume compatto a base rettangolare su tre livelli. Sulla copertura si imposta una sopraelevazione a belvedere. Il centro della facciata È definito da un frontispizio triangolare. Le luci sono regolari e simmetricamente distribuite. Una epigrafe sul pavimento del terrazzo a nord riporta la data '1627'. L'oratorio presenta una facciata a capanna, orientata a sud. è di gusto neomedievale. Il prospetto è composto da specchia ture a tutto sesto, lobate; il portale È ad arco contornato da una ghiera. Una cornice segmentata in laterizio corre all'intorno della linea di gronda. Tutto il complesso È circondato da un interessante parco. Acquistato dal Comune di Albinea nel 2010-2011 è oggetto di un importante intervento di restauro curato dagli architetti Walter Baricchi,Enrico Franzoni e Paolo Soragni per adeguarlo ad attività della accoglienza.