La villa presenta un impianto costituito da un corpo centrale sviluppato su tre livelli articolato a due ali leggermente sporgenti sul fronte, a due piani, concluse da terrazzino. Una fascia a bugnato liscio sottolinea il basamento con breve accenno di scarpa. Gli altri livelli sono delimitati da un cordolo marcapiano modanato. Un'ampia scalinata a ventaglio conduce all'ingresso nel piano nobile; ringhiera e portichetto sono in struttura metallica elegantemente lavorata. Realizzata dai Carandini probabilmente tra la fine del secolo XVIII e gli inizi del secolo XIX, la villa figura chiaramente indicata nella cartografia dei primi decenni dell'Ottocento; passò poi ai Terrachini e nel dopoguerra all'Istituto dei Servi di Maria. Attualmente il complesso è stato oggetto di un lungo e curato restauro seguito dall’arch. Silvia Giacobazzi con la trasformazione in unità residenziali.