| Nel catasto unitario del 1880 è indicata come "Villa Ferrari". Nelle carte militari dell'I. G. M. E' riportato il toponimo "Villa Catellani". Non si esclude che il progetto della villa possa riferirsi ad una ideazione neoclassica dell'Arch. Domenico Machelli di cui rimane un disegno per la famiglia Calcagni ispirato alla Villa Rotonda del Palladio. Il complesso risale comunque ai primi decenni dell'ottocento. La villa sviluppa un volume compatto a pianta quadrata su due livelli. Un coronamento ad attico, in parte balaustrato, scherma la copertura. Le luci sono regolari, riquadrate e simmetricamente distribuite. Alla base dell' edificio corre una fascia a bugnato rustico. Nella facciata, rivolta ad occidente, si apre un ampio pronao tetrastilo di ordine ionico, cui si accede da una larga scalinata a rampa diritta. L'interno è raccordato al perfetto atrio rotondo su cui si imposta l'anello della cupola. Anche i rustici disposti a levante sono particolarmente interessanti nelle tipologie neo-gotiche distinte da caratteristiche torrette. La villa, di grande qualificazione architettonica, riveste indubbiamente un valore monumentale. E' circondata da un parco di composizione romantica o eclettica in cui si riscontra una sapiente scelta delle essenze ed elementi tipici quali il labirinto, le siepi di bosso, il laghetto sinuoso (1). A ponente della villa Arnò sorge la villa Manfredi-Sforza già della famiglia Alì ed ora Degola (2). |